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[CDR] HALO EFFECT - The Fourth Zone, [2009] autoproduzione

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Chemnitz
view post Posted on 13/12/2009, 17:06     +1   -1




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01) SCRAM
02) HAMMER THE GEAR
03) LIFE GOES ON
04) DEEPER THAN YOU
05) DAYS OF VIOLENCE
06) DRAIN
07) HIDDEN PLACE
08) FUNERAL
09) IT WAS NOTHING
10) THEIR G.O.D.
11) MIRROR
12) 26/04/1986

www.myspace.com/bandhaloeffect


Dopo i positivi riscontri ottenuti con il precedente full-lenght "New Romantic Industry" (sempre autoprodotto), i romani Halo Effect tornano in pista con un nuovo lavoro che mette subito in luce l'auspicato salto di qualità che tutti ci aspettavamo, a cominciare dalla produzione (nettamente migliorata) fino al songwriting vero e proprio, che come sempre oscilla tra synthpop oscuro e riflessi new wave di lontana memoria. "Hammer The Gear" è il brano che resta in testa fin dal primo ascolto, una sorta di tributo agli And One riletto e corretto nello stile inconfondibile targato Halo Effect, ma piace anche la successiva "Life Goes On", più cupa e riflessiva e ottimamente interpretata da un John Peverieri in gran forma dietro al microfono. La seconda voce del quartetto, Alessandro Polinori, interpreta con energia "Days Of Violence" e "Their G.O.D.", due episodi stavolta più vicini ad una certa EBM vecchio stampo, da sempre altra influenza importante per i nostri; rispetto al passato però, gli Halo Effect hanno trovato il filo logico per far scorrere l'album nel modo migliore, come se ogni brano fosse indissolubilmente legato a quello successivo. "The Fourth Zone" si dimostra così un disco solido e compatto, non più indirizzato al fan di larghe vedute dei Depeche Mode, ma finalmente pronto ad allargare l'audience di un gruppo che adesso non aspetta altro che le nuove date live di spalla a Ionic Vision a Napoli (16 gennaio) e Melotron a Roma (27 marzo), due validi motivi per conoscere questa band dal vivo (e vi assicuro che sul palco gli Halo Effect danno davvero il meglio di loro stessi). In Italia parlare di 'scena' è sempre stato fuorviante, ma almeno bisogna riconoscere che qualcuno, nel suo piccolo, riesce a fare ottime cose. Come gli Halo Effect appunto.
 
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