Quando si ha a che fare con uno dei propri gruppi preferiti, c'è sempre il rischio di eccedere in indulgenza anche nel caso di dischi o concerti magari non proprio riuscitissimi. Fortunatamente, nel caso degli SKINNY PUPPY, la garanzia di assistere ad una performance memorabile è di solito assicurata, e chi ha avuto l'occasione di vederli dal vivo, solitamente, concorda. I (non numerosissimi) presenti a Pinarella di Cervia, Lunedì 9/8/2010 sembravano, a fine concerto, più o meno tutti entusiasti: abbiamo assistito ad uno spettacolo sensazionale.
Viene spontaneo chiedersi cos'abbiano pensato Ogre e compagni di questo locale, il Rock Planet, piccolo e caldissimo, con un palco davvero minuscolo, e contenente approssimativamente un duecento persone, forse meno: solo la sera prima, gli Skinny Puppy avevano suonato al M'era Luna. Per nostra fortuna la situazione non delle più agevoli non ha assolutamente demotivato il gruppo, che, coadiuvato da un impianto audio rivelatosi più che adeguato, ha dato comunque il meglio di sé sia musicalmente che visivamente.
Chi conosce gli Skinny Puppy sa che ogni tour è meticolosamente preparato con costumi, apparecchiature, proiezioni, le idee più disparate, che rendono ogni concerto un autentico spettacolo di quelli che colpiscono e coinvolgono profondamente. Il tour "In Solvent" non ha fatto eccezione. Rispetto al concerto cui avevo assistito a Ginevra nel 2005, il gruppo è ridotto a tre elementi (Ogre, cEvin Key, Justin Bennett), con la defezione di William Morrison che ai tempi si occupava di basso e chitarra: la scaletta è stata conseguentemente meno incentrata sulle chitarre e ha premiato l'aspetto più propriamente "old-school" del gruppo. Inoltre, lo spettacolo è stato molto meno 'truculento' e più basato sui video, proiettati direttamente su musicisti e strumenti (adeguatamente foderati di bianco per evidenziare al massimo le proiezioni), con quantità inaspettatamente inferiori al solito di sangue finto e melma.
Come condensare 30 anni di carriera in un concerto di un'ora e mezza?
Alquanto democraticamente, per ogni album è stato eseguito un brano (fatta eccezione per l'ultimo Mythmaker, rappresentato da tre pezzi: Politikil, Pedafly e Ugli, e per Mind: TPI e The Process, da cui non è stato selezionato nulla), ma con scelte non scontate, dando preferenza a canzoni mai eseguite da anni piuttosto che a quelle di maggior successo: Love in Vein (da Last Rights), Addiction (da Cleanse Fold and Manipulate), Dogshit (da Vivisect Vi), Deadlines e Assimilate (da Remission & Bites), Rodent (da Rabies, seguirà poi una versione assolutamente stellare di Worlock come primo encore), Tormentor (da Too Dark Park), Pro-test (da Greater Wrong of the Right)… per i completisti, mancano sicuramente alcuni classici, ma data la vasta produzione del gruppo e la qualità dei pezzi suonati, direi che lamentarsi sarebbe stato davvero ingrato e assurdo! 8)
Ogni pezzo, come sempre, è caratterizzato da proiezioni e costumi diversi, in cui Ogre ha dato sfogo alla sua più visionaria fantasia; durante "Dogshit" ha aperto una sorta di gabbia in plexiglas sulla sinistra del palco, infilandovisi dentro mentre una mini camera lo inquadrava dall'alto, proiettandone la risultante, claustrofobica immagine sul palco, mentre ovviamente i (bravissimi, ineccepibili) Justin e cEvin si sono dati da fare più che mai per rendere lo show grandioso anche dal punto di vista sonoro.
Dispiace quasi per i due eccellenti musicisti che l'attenzione sia monopolizzata da quel frontman incredibile, una presenza scenica in grado di ipnotizzare il pubblico e attirare su di se gli occhi di tutti, e che riesce a cantare alla grande, e senza sbagliare un testo, nonostante sia rinchiuso in costumi e maschere di ogni genere (anche più d'una contemporaneamente) e si muova ossessivamente, teatralmente e senza pause per tutta la durata del concerto (ma verso il finale di Ugli ha avuto bisogno di qualche minuto per liberarsi dal costume e prendere aria, il caldo era insopportabile per noi, figuriamoci per un cantante infilato in un costume, maschera di gomma e copricapo appuntito, a cui in "assimilate" si è aggiunta una macchina del fumo applicata dietro la schiena!).
Non è mancato un minimo di sangue finto, che questa volta colava da uno schermo posto sopra alla "gabbia" in plexiglas.
Al solito, raccontare un concerto degli Skinny Puppy a chi non l'ha vissuto è davvero difficile: ma la sensazione è quella di essere parte di qualcosa di straordinario, dove è praticamente impossibile non lasciarsi avvolgere totalmente da musica e immagini. Lo stato di forma del gruppo è strepitoso. In mezzo a tanti karaoke e spettacoli scialbetti, ci sono un paio di (quasi) cinquantenni che ogni volta si sbattono per offrire uno Spettacolo con la S maiuscola, suonato, intenso, coreografico, indimenticabile, e non danno l'impressione di volersi fermare.
A tanti concerti mi capita di rinunciare perché ho già visto il gruppo in questione: ma non mi lascerò mai sfuggire un concerto degli Skinny Puppy ogni qual volta avrò la possibilità di assistervi.
love in vein | hatekill | addiction | dogshit | deadlines | politikil |
pedafly | rodent | tormentor | pro-test | morpheus laughing | ugli |
assimilate | worlock | shore lined poison
Edited by theMaze - 19/8/2010, 19:20
