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[CD] IMPERATIVE REACTION - Imperative Reaction, [2011] Dependend Rec.

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Chemnitz
view post Posted on 24/9/2011, 11:07 by: Chemnitz     +1   -1




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Tracklist:
01. Side Effect
02. What Is Left To Say
03. Siphon
04. Song Of The Martyr
05. Torture
06. Surface
07. Time Doesn't Care
08. The Signal
09. Hype
10. Permanent
11. Closure

Links:
www.imperativereaction.net
www.facebook.com/imperativereaction

Ted Phelps lo aveva detto: "Il disco si intitolerà Imperative Reaction perchè deve essere considerato come un nuovo inizio per la band". Non che gli americani in questione abbiano cambiato genere musicale, però in fondo ci sono tante piccole cose che rendono il nuovo cd in parte diverso da quello che abbiamo ascoltato in passato.
Intanto il livello di produzione è impeccabile, cristallino, un tappeto rosso sul quale si sviluppano delle composizioni molto più ariose rispetto alle cose precedenti, nelle quali il beat elettronico si fonde con un'attitudine 'rock' ormai marcata, sia per quanto riguarda l'uso (moderato) delle chitarre sia per le inconfondibili vocals che riescono ad essere melodiche ma allo stesso tempo accattivanti.
Il punto di riferimento va cercato in "As We Fall" del 2006, il disco più leggero degli IR, dove si potevano intravedere quelle idee che sono state messe in pratica oggi: un buon disco, ma a mio avviso inferiore al precedente "Redemption" e al penultimo eccellente "Minus All", lavori che ancora si muovevano in territori più oscuri e danceable (e non sto a qui a considerare le prime cose, ancora acerbe e legate anche all'industrial sound).
C'è però qualcosa che non va: dopo averlo ascoltato più volte, questo "Imperative Reaction", così perfetto, così freddo, mi ha lasciato qualche perplessità. Le melodie, sempre abbastanza 'simili' soprattutto nei ritornelli (ma questa è una costante degli IR che poi viene puntualmente sfatata dopo aver assimilato a pieno il disco), stavolta mi sono rimaste in testa meno di altre volte. Eppure "Surface", scelto come singolo (primo in assoluto per i nostri in dodici anni di storia), è un pezzo fantastico, nel quale appunto la componente 'alternative' si sposa perfettamente con l'elettronica, una song in grado di spopolare addirittura nei club più rockeggianti ad ampia apertura mentale. Il resto funziona sì, ma sembra tutto rinchiuso all'interno di un circolo vizioso: finito il disco, non restano lampi ma la sensazione di aver ascoltato un buon lavoro senza anima.
I brani migliori, oltre all'inarrivabile "Surface", sono l'opener "Side Effect" (moderna e ballabile, grazie agli ottimi synth), la ragionata "Syphon", "The Signal" e l'avvolgente "Time Doesn't Care", altro piccolo pezzo da novanta dell'opera. Ma ci sono anche cose che non mi hanno entusiasmato, come ad esempio "Torture" (melodie pop troppo stucchevoli), "Hype" (la trovo inutile) e "Permanent" (esercizio di stile, ma io dagli IR pretendo altro!); il resto naviga sul più che sufficiente/discreto, ma senza picchi importanti.
Come ho detto in precedenza, non si tratta assolutamente di un lavoro da disprezzare, ma se da un lato tecnica, produzione, 'commerciabilità' del prodotto e voglia di rinnovarsi hanno fatto il loro passo importante, dall'altro lato è venuta meno un pò di creatività, di idee, che appunto lasciano questo self-titled album un'opera quasi incompiuta, un pò fredda, che avrebbe meritato dei risvolti più profondi.
 
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7 replies since 24/9/2011, 11:07   251 views
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