Tracklist:
01. On-Air
02. Space & Time
03. Resolution
04. Control
05. Goodbye 20th Century
06. Nova
07. Streamline
08. Gratitude
09. Photon
10. Radio
Links:
www.vnvnation.comwww.facebook.com/VNVNationSe escludiamo singoli ed EP, "Automatic" è esattamente l'ottavo disco in studio per i VNV Nation. I primi quattro album (fino a "Futureperfect") hanno segnato un'epoca, una generazione, i secondi quattro hanno aperto nuovi orizzonti per il duo d'oltremanica, lasciando forse perplessi alcuni fan della prima ora ma conquistando definitivamente un pubblico enorme, che ancora oggi li segue e li supporta su ogni fronte.
Forse solo spaccando in due la carriera dei nostri, possiamo esaminare con più tranquillità questo nuovo cd, che ovviamente continua sulla linea 'morbida' degli ultimi anni, lasciando prevalere un taglio 'pop' alle varie composizioni, senza quelle progressioni/sterzate epiche ed oscure che resero "Praise The Fallen" ed "Empires" due capolavori assoluti di musica elettronica alternativa.
Oggi quindi i VNV vanno accettati per quello che sono, dal vivo non sempre emozionanti come un tempo e su disco un pò altalenanti, anche se è importante mettere subito in chiaro che questo "Automatic" è di gran lunga superiore al mezzo passo falso di "Of Faith Power And Glory" (che a molti è piaciuto, comunque).
"On-Air" è un'intro pianistica che lascia subito spazio a "Space & Time", dalle buone trame strumentali ma dalle melodie vocali 'già sentite' (nel refrain Ronan Harris poteva avere più fantasia). "Resolution" mi piace parecchio, semplice ma efficace, malinconica e lineare; "Control" invece è un pezzo che lascia un pò l'amaro in bocca, anche se in teoria è una 'potenziale hit' del disco: è l'approccio che non gradisco, Ronan che abbandona il suo classico taglio melodico per uno stile più sporco, un peccato perchè strumentalmente si tratta di un episodio molto valido (che ci mette un pò a decollare, ma che dopo ha il suo perchè!).
"Goodbye 20th Century" è una pausa strumentale che sembra uscire dai titoli di coda di un colossal hollywoodiano, la giusta introduzione per una seconda parte del cd a mio avviso più interessante della prima: "Streamline" è sempliciotta ma si lascia ascoltare alla grande, "Gratitude" è un pezzo magnifico, un crescendo di intensità che alla lontana ricorda "Perpetual", di sicuro il passaggio che preferisco dell'intero album. "Nova" è il 'lentone' immancabile, pomposo quanto basta per essere apprezzato soprattutto dai fan dell'ultima ora, discreto ad ogni modo. "Photon" è invece la classica cavalcata strumentale del cd, quella che attendo sempre con ansia disco dopo disco, anche perchè mi riporta in mente i tempi andati dei VNV: si tratta di un buona song, nulla di eclatante ma il mood spaziale è come al solito riconoscibile tra mille altri e direi che anche stavolta posso ritenermi moderatamente soddisfatto. Chiusura sufficiente affidata a "Radio", ma si poteva fare di meglio.
Che dire ancora? Fan sfegatati dei VNV Nation, comprate questo disco ad occhi chiusi, tanto vi piacerà senza dubbio alcuno! Per tutti gli altri, ascoltatelo, qualche bella sorpresa non mancherà. Tra le ultime cose, forse non siamo ai livelli di "Judgement" ma riprendendo il discorso iniziale, per essere un lavoro dei 'nuovi' VNV si tratta comunque di un album rispettabile e piacevole da ascoltare. Ora però lascio a voi la parola, di sicuro il dibattito attorno a Ronan Harris e Mark Jackson sarà sempre molto caldo...