Può darsi che possano aver raggiunto "un punto di non ritorno", ma i loro ultimi album non mi dicono appunto granchè e ci sono altri che fanno dischi di ottima elettronica senza cercare necessariamente la Luna, da Mimetic agli Ab Ovo.

Septima più che scovare sto facendo delle pseudo-schede dei dischi di elettronica più significativi dei '90, anzi, se qualcuno nel caso volesse darmi una mano.........

Beh se voleva scovare qualcosa di dimenticato dei Nightmare on Wax e' il loro LP "A word of science" , questo album insieme agli LFO hanno dato il "la" in inghilterra .Pur avendo l' LP sapevo che avrebbero "tradito" andando su sonorita' piu' soul...

no secondo me il problema degli autechre è che hanno troppe idee!
solo che aiutandosi con tecniche generative (algoritmi e monate varie) si stanno evolvendo troppo velocemente anche per il mio cervello
un po come kaneda in akira se hai presente...stanno diventando quell'ammasso di carne del finale bleah

hehe sono d'accordo sugli Autechre, dopo tre/quattro dischi è difficile tenersi a livelli alti, calano le idee e la spinta iniziale,ma questo vale per il 90% di chi faceva elettronica nei '90, guarda anche gli Orbital, Underworld ecc. Tornando ai Nightmares sono legato a tutto il trip-hop e il downtempo, è con quello a metà 90 che mi si sono aperti altri orizzonti, poi è un genere un pò decaduto eheh.

lo dico sinceramente:
non c'è più filosofia architetturale-sonora che tenga (per quanto mi riguarda)
non ci faccio la pipì sopra solo perchè ci ho speso dei soldi, quindi per rispetto nei miei confronti

non è proprio tutto da buttare draft 7.30, è il fatto delle loro seghe mentali che mi indispone

come la sera del 31 ottobre che sono andato a sentire-vedere alva noto e ryuichi sakamoto
c'erano vecchi sboroni/ fighetti di turno che hanno appoggiato 75 euro per una limited edition di alva noto che con tutto il bene che gli voglio non la prenderei se non in regalo

che poi quelli siano nati con john cage e stockausen nella culla è un altro discorso (magari interessante)...ma sinceramente dubito.....

Aphex sto iniziando a stimarti de brutto

è da un po di mesi che mi sto rituffando nel passato
gli autechre hanno iniziato a smaronarmi da draft 7.30
jackson e la sua orchestrina filarmonica rai ho letto che spacca...ma non ho nemmeno ascoltato i samples

vado a periodi

ma, ma.... questa è preistoria!
cioè, erano gli albori della Warp, c'era poca roba in giro tra cui loro e appunto Nightmares On Wax!
significativo può essere lo status in cui versa ora la suddetta etichetta, che ha dato vita a una vera e propria scena, dalla incontrastabile risonanza...
Ci voleva questo tuffo nel passato!

onore a te per questa bella recensione....io con tutto l'amore che provo per la musica riuscirei a sfornare una recensione del genere solo dopo una settimana ...ormai sono totalmente afasico
mission venice mi esalta
è da secoli che non ascolto il suddetto cd...sarebbe la volta buona di farlo

NIGHTMARES ON WAX - Smokers delight (Warp, 1995)

1 Nights introlude
2 Dreddoverboard
3 Pipes honour
4 Me and you
5 Stars
6 Wait a minute
6,5 Praying for a jeepbeat
7 Groove ST.
8 Time (to listen)
9 (Man) tha journey
10 Bless my soul
11 Cruise (don't stop)
12 Mission venice
13 What i'm feelin (good)
14 Rise
15 Rise (reprise)
16 Gambia via vagator beach




George Evelyn è uno dei guru della Warp, lo ricordiamo fra '80 e '90 con le sue proposte house avanguardistiche che si svilupparono poi in un'elettronica imperneata sul downtempo e il dub. Smokers delight ha la valenza storica di un Abraxas di Santana proiettato nell'elettronica, è la cultura nera ad uscire fuori in un frullato di soul, trip-hop, dub e ambient da narghilè servito in un pomeriggio estivo di relax. Alzi la mano chi non ha mai usufruito di questo disco per farne lo sfondo di fumate e sex tra i giochi di luce e colori fauvisti.
Possa "Stars" abbracciarvi con le sue cadenze tribal-trip hop con voce soul che compare dall'angolino come il faccione ghignante di Armstrong sotto la doccia, mentre le tastiere sintetiche giocano con tutto ciò, o le chitarre di "Pipes honour" sessioneggiano con un timido synth. Evelyn fa uso anche di brevi bridges che riescono a creare sempre alchimie trasognate come in "Me and you", ma il tutto è in un'armonia così perfetta che le 17 tracce potrebbero essere una sola lunga opera di intrigante stuzzicamento sensoriale.
Nightmares on wax è la raffinatezza della spontaneità ammiccante ma educata, non si ha mai la sensazione di invadenza o di eccessiva eccentricità compositiva. In "Wait a minute" tornano anche dei passaggi house che scompaiono poi nel nulla, una macchina cubana rattoppata che passa l'incrocio, ed eccoci a "Prayin for a jeepbeat", un trip psichedelico e profumato di pietanze da tavola imbandita per colazione pantagruelica, uno dei capolavori del disco. La fiaccola non si spegne mai, in "Mission of venice" si ha l'impressione di una colonna sonora da telefilm poliziesco carpita di sfuggita da una finestra, ma il cammino continua, fino all'exploit di "Rise" e al tribalismo africano di Gambia. Smokers delight è una sorta di compagno di viaggio da consumare stando fermi intorno al fuoco, sembra quasi non esserci per quanto è discreto, ma quando finisce è come un taglio ai viveri e alle bevande. Vuole quasi contenere tutto l'evocabile possibile a iniziare dalla copertina in stile horror vacui, è il baule emotivo dal quale attingere nei momenti spensierati.

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