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Replying to Dj Spooky - Optometry
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PSYCHOSISPosted: 20/2/2006, 23:07
CITAZIONE (.tHAT SUBLiMiNAL KiD @ 20/2/2006, 22:56)
Vabbè, parlo? Parlo. No dai non parlo biggrin.gif


Parla parla... Dj Spooky that subliminal kid.. è vero..

Ah ma ti quoto, lui è decisamante mostruoso rispetto a qualsiasi altra cosa sia apparsa su Ninja Tune,che sia Coldcut o Cinematic Orchestra... solo Amon Tobin riesce a tenergli testa in termini di idee, anche se sono due modi di operare diversi. Il paragone con gli Zu era nato dai musicisti che suonavano nel disco.

.tHAT SUBLiMiNAL KiDPosted: 20/2/2006, 22:56
Vabbè, parlo? Parlo. No dai non parlo biggrin.gif

Cmq ogni paragone, anche se si tratta di Zu o di Cinematic Orchestra cade, lui è proprio spanne sopra, anche se l'apice lo tocca in File Under Futurism... wink.gif wub.gif
PSYCHOSISPosted: 19/2/2006, 14:58
DJ SPOOKY - Optometry (Thirsty Ear , 2002)

user posted image

01. Ibid, Desmarches, Ibid
02. Reactive Switching Strategies For The Control Of Uninhibited Air
03. Variation Cybermatique Pataphysic (Part I)
04. Asphalt (Tome II)
05. Optometry
06. Sequentia Absentia (Dialectical Triangulation I)
07. Rosemary
08. Dementia Absentia (Dialectical Triangulation II)
09. Parachutes
10. Absentia Absentia (Dialectical Triangulation III)
11. Variation Cybernetique: Rhythmic Pataphysic (Part II)
12. Periphique
13. It's A Mad, Mad, Mad, World

Con questo disco-collaborazione abbiamo la vetta del Ninja Tune sound tanto in voga a cavallo degli ultimi due secoli. E' uscito su Thirsty Ear, ma poco importa. Dj Spooky è fra i grandi talenti americani in ambito tecnico, di rmx e di conoscenza musicale. In ambito collaborativo ha spaziato da Meat Beat Manifesto a Sakamoto, con un occhio di riguardo per le culture nere.Non si tratta solo di puro copia incolla, ma di jams appositamente fatte da musicisti jazz-avantgarde e con DJ Spooky che tratta e smesta, giungendo all'obiettivo dichiarato di non far capire cosa è fatto col computer e cosa dal vero. Come modo di operare ciò potrebbe ricordare Amon Tobin, la Cinematic Orchestra o quei pazzerelloni dei Pest, solo che qui gli strumentisti hanno, come si suol dire, i controcazzi fino a divagazioni alla Zu, basti pensare che ci sono al basso William Parker, al piano Matthew Shipp e al sax Joe McPhee,tutti musicisti di punta del jazz contemporaneo. Dopo i due brani iniziali e l'intro di rumori ambientali metropolitani, ecco che inizia uno dei due brani in più atti che ci sarà nel corso del disco, "Variation cybernetique pataphysic", un pezzo illbient sfumato e pensieroso. Asphalt riparte con uno specie di rag-time che però diventa presto un trip-hop jazz tranquillo versione Dj Shadow in pantofole,con il cantato hip hop che duetta con cori e il sax arzigogola sul sottofondo con leggeri scratch, poi alla fine degenera in più corridoi.Un perno del disco che si bissa in "Optometry" stessa, dove il free jazz diventa a tratti di matrice zorniana e spezza il tutto creando atmosfere da Cappellaio Matto. Inizio dissonante, quasi un egocentrismo di incomunicabilità fra i vari strumenti e DJ Spooky, e poi violino. e poi incedere birbante, e poi attenzione che son fuori: prosegue a tratti progressivo fra digressioni e finisce no jazz. La sezione ritmica, notevole per tutto il disco, accenna anche a una spartana drum'n'bass. Un minestrone di quelli che vengono serviti con un una zuppiera d'argento con lapislazzuli incorporati. "Sequentia absentia" è il secondo brano che verrà ripreso in altri due brevi atti, "Dementia Absentia" e "Absentia Absentia". Un sax in dormiveglia lì sullo sfondo, come un Getz scoglionatiisimo alla finestra della mezzanotte estiva, trattamenti di Dj Spooky, lievi distorsioni, quasi un incubo, che trova poi "Rosemary" in un risveglio di pianoforte col Sole, in cui si vede la classe del regista. Secondo atto dell'assenza, c'è odore di tovaglia usata. Terzo atto dell'assenza, in pieno progresso, il jazz si evolve in fulminazioni gracchianti alla cartone animato messe a puntino da Dj Spooky. In mezzo "Parachutes" è un hip hop accompagnato da un flauto, perlomeno strano.
L'improvvisazione non lascia però niente al caso, gli spiriti di Ellington e Armstrong se hanno sentito ciò, se la sono ghignata un sacco, perchè tutto ciò rispecchia il loro modo di essere e di intendere la musica. C'è come umore una sorta di perverso divertimento di fondo in "Optometry", un disco meno assurdo di quello che sembra, che fila via liscio come l'olio a dispetto delle stravaganzae inserite, partendo su basi più tradizionali ed aspandendosi poi a macchia d'olio in una sperimentazione di ampio respiro, geniale e, ebbene sì, emozionante, fino agli spettri di un Lennie Tristano in Periphique e gli spassi di "It's a mad mad mad world" .L'optometro è la denominazione generica per indicare gli strumenti coi quali si misura l'acutezza visiva e si scelgono le lenti necessarie alla correzione degli eventuali difetti. I conti tornano. Dieci e lode per un grande classico di inizio millennio.

www.djspooky.com