Tracklist:
01. Dead Market
02. Dead Market [Extended Remix]
03. Dead Market [The Horrorist Remix]
04. Dead Market [Exes Remix]
05. Letting the Demons Sleep [Nightmare]
06. Dead Market [Nomenklatür Remix]
07. Dead Market [Absolute Body Control Remix]
08. Dead Market [Engineer's Dub]
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www.facebook.com/haujobbmusicDevo ammettere che ascoltare qualcosa di nuovo di Haujobb, dopo ben otto anni di attesa, mi ha regalato davvero delle forti emozioni. Dopo "Vertical Theory" del 2003 ed il remix album successivo, Daniel Myer ha preferito far crescere altri aspetti del suo genio artistico, sviluppando il suo progetto Architect in maniera grandiosa e dando alla luce Destroid, il suo lato più melodico e leggero (e non dimentichiamoci il suo ingresso nella line-up dei Covenant, a mio avviso fondamentale per la riuscita del loro ultimo ottimo lavoro "Modern Ruin").
Nell'attesa del nuovo album "New World March", Daniel (sempre con il socio Dejan Samardzic) torna con un maxisingolo di otto tracce, dove spicca subito la title-track, il solito mix favoloso di elettronica oscura e cerebrale, il classico marchio di fabbrica Haujobb, questa volta accompagnato da un videoclip in bianco e nero davvero superbo; il brano è stato mixato da Paul Kendall, personaggio storico della Mute Records (Depeche Mode, Recoil, Nitzer Ebb...), che si è anche occupato del (re)mix conclusivo del cd, il bellissimo 'Engineer's Dub' della stessa song.
L'altra inedita "Letting The Demons Sleep" è alla pari, armata di suoni meravigliosi e di un refrain unico, che tra l'altro sottolinea ulteriormente la voce calda e avvolgente di Daniel, migliorato tantissimo negli anni soprattutto dietro al microfono. Gli altri sei brani sono remix di "Dead Market" (dell'ultimo ne abbiamo appena parlato, il secondo invece è un semplice 'extended remix'), ma non possiamo non citare l'entusiasmante rivisitazione di Absolute Body Control, a un passo dal capolavoro! Molto bene pure la prova di Exes mentre The Horrorist smorza i toni in modo intelligente e senza strafare; interessante anche il remix di Nomenklatür, che minimalizza il sound consegnandoci una song liquida ed ossessiva.
Un grande singolo insomma, che lascia sperare in un album eccezionale, sulla scia di opere fondamentali come "Homes & Gardens" (1993, ma da recuperare nella versione '2.0' del 2009), il must assoluto "Solutions For A Small Planet" (1996) o anche lo stesso "Polarity" del 2001.
Musica elettronica di altro livello. Grazie Haujobb.
